Pietro Grossi, INCANTO

IL LIBRO. Nonostante questo debba essere un testo preciso, specifico e coinvolgente, la necessità di rompere gli schemi è fondamentale: desidero fare una domanda a te, sì, proprio a te, lettore di questa recensione. Cosa faresti se il mondo immacolato in cui ti rifugiavi da piccolo venisse modificato? E come ti sentiresti se quel cambiamento al quale tu hai assistito passivamente non fosse altro che l’input di enormi fortune, ma di altrettanti tragedie? Un piccolo paesino rurale della Toscana non è certo Glasgow, o New York, o l’Australia. E come possono tre bambini che giocano a pallone nel mezzo di una strada sterrata negli anni settanta immaginare il loro futuro? Jacopo, Biagio e Greg sono solo ragazzi. Cosa ne sanno loro dei soldi che muovono l’economia, della falsità nascosta dietro a mille sorrisi e del male, pronto ad assumere le più incredibili forme pur di colpire? La loro vita scorreva serena tra una battuta sui banchi di scuola, una corsa sulla Stradaccia e due risate in compagnia, fino a quando la meraviglia, l’eccitazione e la frenesia non deviarono tutti i loro pensieri: nel bel mezzo di un pomeriggio qualunque, di un giorno qualunque, trovarono una moto abbandonata nel garage del più ricco dei tre, Greg, e si appassionarono all’idea di renderla unica e potente e di migliorarla, ognuno a modo suo. Biagio, particolarmente dotato nella guida, riesce a registrare dei tempi eccezionali, Greg si occupa delle spese e Jacopo aiuta il meccanico nelle riparazioni. La Sandra, appellativo del veicolo, diviene quindi per i ragazzi e per tutti i loro amici uno spasso unico, inimitabile, nascondendo in sé il futuro dei tre protagonisti.. Sono passati anni ormai da quei momenti, eppure nessuno di loro li ha mai dimenticati. Incanto, il nuovo romanzo di Pietro Grossi, accompagna il lettore lungo un percorso emozionante ma allo stesso tempo non troppo fuori dagli schemi, raccontando una storia che potrebbe inserirsi perfettamente in un contesto contemporaneo. Non resta altro da aggiungere che il linguaggio semplice, i concetti chiari e la storia appassionante emergono come i tre principali fattori che, dopo la lettura del libro e la stesura della recensione, mi portano a dire: “Questo libro lo leggerei di nuovo!”. (Pietro Grossi, Incanto, Mondadori 2011).

LA CITAZIONE. «Studiamo l’ epopea di quest’ ammasso di formiche che chiamiamo genere umano, ammiriamo le sue opere e le sue scoperte, e tutto ciò che osserviamo è la continua, assillante danza di fughe e rincorse con quella bestia di cui scorgiamo l’ esistenza ma che non riusciamo mai a inquadrare».

S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY). Tre amici, tre vite e una strada che divide e unisce generando gioie e dolori.

IL PERSONAGGIO.  Tutto inizia con lei, La Sandra. Una moto trovata in un capanno e rimessa a nuovo da Greg, Jacopo e Biagio. La Sandra prende vita sotto le mani dei ragazzi, che curano la sua crescita come se quella moto fosse l’unica cosa importante. Tre vite diverse, ma legate, da sempre e per sempre da Lei. L’oggetto che li separerà con la stessa facilità e violenza con cui li aveva uniti, che renderà le loro vite tanto vicine da sfiorarsi e altrettanto lontane da confondersi.

a cura del Liceo scientifico De Sanctis, Roma

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