Gianrico Carofiglio, IL SILENZIO DELL’ONDA

IL LIBRO. «Roberto rimase in silenzio per molti secondi, lo sguardo ad inseguire onde remote e silenziose, pensando al profumo aspro dell’oceano ma senza riuscire a rievocarlo». Affidandosi per la quinta volta alla casa editrice Rizzoli, Gianrico Carofiglio si ripropone ai lettori con un nuovo romanzo, intriso di dolcezza e tormento: Il silenzio dell’ onda. Da semplice e pura narrativa, il libro assume, pagina dopo pagina, sfumature di carattere formativo che offrono al lettore interessanti spunti di riflessione. «Un conto aspettare l’onda, un conto alzarsi sulla tavola quando arriva». Riprendere in mano la propria vita, lottare contro l’esistenza passata per conquistarne un’altra nuova e autentica. Il rischio quello di essere catturati dalla corrente e trascinati alla deriva. L’universo liquido tenta di spingerti verso il fondo, i polmoni cercano aria ma non la trovano, la realtà perde il suo contorno e si confonde con i sogni. E lui, uomo solo che cammina per le vie di Roma con il volto illuminato dal fievole chiarore della luna, lotta per uscire da quelle torbide acque. Lui solo con i suoi pensieri, pensieri che cercano di indagare su un oscuro passato. Le vie che percorre meccanicamente lo conducono da mesi ormai davanti a quel portone dove nessuno vorrebbe mai trovarsi. Quella ritratta da Carofiglio, una follia causata dal passato e dal tentativo di ricercare se stessi. Fiumi di ricordi invadono lo studio dello psichiatra, travolgendo come onde silenziose l’anima smarrita del sottoufficiale dei carabinieri Roberto Marias. Frammenti fotografici della troppa violenza del suo lavoro da infiltrato, ricordi della sua infanzia che lo immergono nell’acqua si intrecciano ai sogni lucidi di un undicenne di nome Giacomo, adolescente che per la prima volta si trova a dover fronteggiare il mondo degli adulti. Le vicende, che in un primo momento sembrano a sé stanti, convergono improvvisamente fino a coesistere: il provvidenziale incontro con Emma, donna travolta da un orribile passato e da un presente ancora incerto, fornisce a Giacomo e a Roberto un’occasione di riscatto e di rinascita, quell’occasione tanto attesa per cavalcare finalmente l’onda perpetua dei loro pensieri. Ecco che la vita e la narrazione sembrano riemergere dopo una lunga apnea. Bella ed elegante è la fluidità del linguaggio del romanzo di Carofiglio, che ne rende facile la lettura. Le pagine, infatti, scorrono rapide e piacevoli, grazie anche ai rapidi passaggi di scena. La storia, che sembra all’inizio procedere per forza d’inerzia, si fa nella seconda parte più movimentata ed accattivante. L’impressione di lentezza deriva probabilmente dal fatto che Carofiglio ci ha abituati ad altro. Per poter apprezzare appieno la storia, infatti, dobbiamo prendere atto che questo è un romanzo diverso dai precedenti, perché è prima di tutto una storia di persone reali e comuni che, nella loro normalità, cercano il vero senso della vita. (Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell’onda, Rizzoli 2011).

LA CITAZIONE. «Il mio lavoro era essere un altro. E non affatto male essere un altro, di tanto in tanto: fa sentire liberi. Il problema sorge quando devi essere un altro per la maggior parte del tuo tempo. Il problema sorge quando devi essere un altro per sentirti te stesso. E quando non sei un altro sai di essere fuori posto».

IL PERSONAGGIO. Giacomo, un laconico bambino di circa dodici anni, minuto, alto 1,55 metri. Introverso ma profondo, è un sognatore. E infatti sogna di rivedere il padre, morto poco dopo aver abbandonato la famiglia, di diventare scrittore come lui. Nutre grande aspettativa verso i sogni, tanto da credere in un loro nesso con la realtà. Disperatamente bisognoso di ascolto, ci dimostra l’importanza di credere nelle proprie convinzioni, perseguendole soprattutto quando non possiamo perdere un minuto di più.

S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY). L’onda silenziosa della vita che arriva, travolge e trascina. Sfida a levarsi dalla tavola e ad affrontarla quando tutto sembra essere fradicio di dolore.

a cura del Liceo scientifico Spallanzani, Tivoli (Roma)

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