Erri De Luca, I PESCI NON CHIUDONO GLI OCCHI

IL LIBRO. Tenuti per mano dal narratore, ormai adulto ma con gli occhi fanciulli, riviviamo il fascino e l’inquietudine di quell’età in cui prepotente si avverte  la vita che vibra  nel corpo e nel cuore. E vibra altresì tra le onde e il sole di un’estate che tiene per mano un’isola alla sua terraferma. I due fari della rivelata geografia del cuore del giovane protagonista. (Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi, Feltrinelli 2011).

LA CITAZIONE. «Oggi so che quell’amore pulcino conteneva tutti gli addii seguenti».

IL PERSONAGGIO. All’inizio quasi non si nota, è discreta e silenziosa; pian piano emerge nella sua completezza di donna e di madre. Sempre presente mai invasiva, possiede una dote preziosa: sa quando è il momento della leggerezza e della delicatezza, sa quando c’è bisogno di forza e determinazione. È una mamma che ascolta e racconta; canta e chiede al figlio di accompagnare col canto i suoi ultimi momenti. E lui canta e racconta per vederla in un angolo buio della sala, per sentirle dire: «Aro’ si’ asciuto?».

S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY). Un isola, un’ estate  per raccontare la geografia di un cuore fanciullo.

a cura del Istituto Superiore di Stato von Neumann, Roma

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