IL LIBRO. Tenuti per mano dal narratore, ormai adulto ma con gli occhi fanciulli, riviviamo il fascino e l’inquietudine di quell’età in cui prepotente si avverte la vita che vibra nel corpo e nel cuore. E vibra altresì tra le onde e il sole di un’estate che tiene per mano un’isola alla sua terraferma. I due fari della rivelata geografia del cuore del giovane protagonista. (Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi, Feltrinelli 2011).
LA CITAZIONE. «Oggi so che quell’amore pulcino conteneva tutti gli addii seguenti».
IL PERSONAGGIO. All’inizio quasi non si nota, è discreta e silenziosa; pian piano emerge nella sua completezza di donna e di madre. Sempre presente mai invasiva, possiede una dote preziosa: sa quando è il momento della leggerezza e della delicatezza, sa quando c’è bisogno di forza e determinazione. È una mamma che ascolta e racconta; canta e chiede al figlio di accompagnare col canto i suoi ultimi momenti. E lui canta e racconta per vederla in un angolo buio della sala, per sentirle dire: «Aro’ si’ asciuto?».
S(HORT) M(EMO OF THE) S(TORY). Un isola, un’ estate per raccontare la geografia di un cuore fanciullo.
a cura del Istituto Superiore di Stato von Neumann, Roma
Scusami se ti rispondo solo ora,ma sono stato via una settimana. Il libro che i tuoi studenti hanno commentato con tanto entusiasmo e,devo riconoscere,con competenza e proprietà di linguaggio è piaciuto anche me, ma meno dei precedenti dello stesso autore.In questo libro De Luca mi è sembrato un po’ eccessivo,forzato. Mi è sembrato quasi ossessionato dalla necessità di dover incidere delle tavole di pietra più che riempire dei fogli di carta.Certamente è un autore di grande spessore e non spreca mai una sola parola, ma mi piacerebbe scoprirlo più “leggero”,a volte.Continuerò, comunque,a leggere i suoi libri.Per quanto riguarda il sito,devo dire che lo trovo elegante nella sua essenziale linearità mi sembra di scorgerci, dietro, la tua ombra e te ne rendo merito. Saluti cari,Nnicola e Giorgia